giovedì 21 marzo 2013

"La piramide alimentare asiatica"

La piramide asiatica è un modello usato per descrivere il regime alimentare delle popolazioni asiatiche. Fu formalizzata per la prima volta nel 1995 a opera di tre importanti organismi dedicati allo studio dell'alimentazione: la Oldways Preservation and Exchange Trust, la Harvard School of Public Health e la World Health Organization.


La piramide asiatica è molto simile a quella mediterranea, in quanto privilegia i carboidrati e penalizza proteine animali e grassi. La carne occupa infatti l'apice della piramide, seguita, procedendo dall'alto verso il basso, dai livelli dei dolci, di uova e pollame, di pesci e latticini e di oli vegetali. Sotto questo livello si trova un livello composito, popolato da frutta, legumi, noci e semi vegetali e verdura. La base della piramide è costituita da riso, prodotti a base di farina impastata (simili alla nostra pasta), pane, miglio, grano e altri cereali integrali. In una versione proposta dai promotori dello stile di vita mediteranneo-asiatico (!), la piramide si appoggia su una base di esercizio fisico giornaliero, anche se tale indicazione non compare in tutte le descrizioni della piramide asiatica. 

Le indicazioni per ogni livello della piramide - Fino ai livelli degli oli vegetali gli alimenti si possono consumare giornalmente (senza indicazioni di quantità, anche approssimative). Pesce e derivati del latte sono indicati opzionali giornalmente. Dolci, uova e pollame sono indicati con un consumo settimanale, mentre la carne con un consumo mensile. 


Bevande - Le bevande previste sono acqua e tè, mentre per le bevande alcoliche si consiglia la "moderazione". 


Indicazioni mancanti o parziali - Oltre a mancare qualunque indicazione quantitativa precisa sulle porzioni e sul consumo mensile e settimanale (istruzioni vaghe come "poche volte al mese"), nella piramide non si accenna esplicitamente all'uso dello zucchero e dei condimenti che, nella cucina occidentale, possono costituire un "dettaglio" in grado di far fallire qualsiasi piano alimentare (pensate a chi consuma cibi fritti o ha l'abitudine di aggiungere zucchero appena può!). 


Conclusioni - La piramide alimentare asiatica, oltre ad avere tutti i limiti intrinseci dei piani alimentari basati su piramidi, ha la caratteristica di essere pensata per le popolazioni asiatiche, e quindi propone cibi molto distanti dalla nostra cultura oppure non dà indicazioni su cibi e consuetudini radicate nella cucina occidentale. Adattare il modello alimentare asiatico alla nostra realtà è sicuramente riduttivo e inefficace. laborato l'altra famosa piramide, quella mediterranea, 1994), in collaborazione con ricercatori della Cornell University. Tra questi vi era il dottor T. Colin Campbell, responsabile di una ricerca sulle abitudini alimentari cinesi (China Study). La piramide asiatica si basa su tale ricerca, oltre che sui risultati raggiunti in uno studio precedente (Seven Countries Study) che comprendeva anche popolazioni europee e americane. Come tutti i modelli basati su una piramide, ha tutti i limiti intrinseci di tale approccio. Inoltre, in alcuni dettagli è molto lontano dalle consuetudini occidentali (come bere tè o bevande alcoliche prodotte a partire dal riso, sicuramente una pratica in voga in Asia data la notevole produzione delle materie prime). 

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