giovedì 21 marzo 2013

"L'anatomia del corpo umano dimostra che l'uomo è frugivoro!"

Fonte: http://blog.libero.it/SSNV/4132100.html 


L'anatomia comparata mostra quali siano le diversità a livello di struttura anatomica delle mascelle, dei denti, degli organi digerenti ed escretori e infine della forma delle estremità (mani, piedi, zampe negli animali) fra le specie erbivore, carnivore e frugivore.


Osservando il corpo umano si può notare la forma prensile delle dita delle mani, adatte a raccogliere più che a lacerare. L´apparato addetto alla masticazione è formato da mascelle non sporgenti, mentre gli animali carnivori hanno un muso a punta che entra più facilmente nelle gabbie toraciche o nei punti più difficili da cui estrarre organi o pezzi di carne.
La dentatura umana sembra essere predisposta più per una masticazione frugivora e granivora che per quella carnivora. La vera funzione dei numerosi molari che abbiamo è quella di tritare finemente semi, noci, grano, ecc.
Gli studi anatomici hanno mostrato che la lunghezza dell´intestino dell´essere umano è inferiore a quella dell'erbivoro e superiore a quella del frugivoro.
I tamponi per misurare il grado di acidità gastrica confermano che il ph dei succhi gastrici dell´erbivoro è più basso di quello dei carnivori.
Oltre a queste osservazioni logico-scientifiche bisogna pensare alla millenaria esperienza tantrica che con la sua scienza intuitiva, ha sempre insegnato che l´alimentazione adatta per lo sviluppo fisico, ma specialmente per quello mentale e psicospirituale, è la dieta latteo-vegetariana. (se il latte proviene da mucche sane e pacifiche…e non maltrattate e sfruttate).
Senza che questo capitolo diventi un corso di biochimica o di alimentazione vogliamo elencare alcuni dati interessanti che aumentano la conoscenza della fisiologia digestiva.
La prima digestione è sicuramente quella psichica, cioè l´accettare mentalmente il cibo. L´aspetto esterno, il profumo, i colori, ecc., sono fattori che aumentano il desiderio di nutrirsi e l´appetito. In assenza di appetito qualsiasi tipo di cibo diventa veleno per il nostro corpo, proprio per la mancanza quasi totale dei succhi e degli acidi digestivi. Gli enzimi aggrediscono il corpo geneticamente estraneo e lo trasformano in aminoacidi, in glucosio e in emulsioni di grassi.
Fisiologicamente la prima digestione, o preparazione ad essa, avviene in bocca: i denti sminuzzano il cibo troppo grosso e duro, aumentando così la superficie agibile agli enzimi sciolti nei liquidi digestivi, come nel caso della ptialina nella saliva. Nella saliva si sciolgono le sostanze idrosolubili come gli zuccheri (amidi), le vitamine e i minerali.
I movimenti sistaltici dell´esofago spingono il cibo verso lo stomaco dove ci sono pronti gli acidi e gli enzimi per la digestione proteica. L´acido cloridrico e le tripsine demoliscono le lunghe catene peptidiche delle proteine, che poi vengono ulteriormente sezionate in aminoacidi nel duodeno. Lo stomaco è un insieme di muscoli che mescolano e amalgamano il bolo alimentare in un ambiente acido, riversandolo poi nel duodeno dove c´è un ambiente alcalino, cioè opposto a quello gastrico. Mangiare in fretta, quando si è nervosi, magari nutrirsi di cibo "superacido", diminuisce la capacità digerente del corpo e causa varie patologie come la gastrite, la febbre gastrointestinale, le ulcere, ì tumori, ecc.
Dopo che nel duodeno i grassi, le proteine, il lattosio e altri amidi sono stati definitivamente digeriti dai succhi pancreatici, dai sali biliari e dagli enzimi duodenali, l´essenza del cibo viene assorbita grazie al lavoro dei villi intestinali nella circolazione sanguigna e linfatica (nel caso dei trigliceridi). Nel fegato le varie sostanze vengono trasformate in prodotti geneticamente propri e immagazzinate in vari organi o tessuti.
Gli scarti dell´alimentazione seguono poi il loro cammino lungo gli intestini per poi uscire sotto forma di feci dal retto o, una volta purificati dai reni, sotto forma di urina dagli organi genitali.
Per digerire, il corpo ha bisogno di calore (che si ottiene attraverso il sangue), di energia meccanica (ottenuta attraverso il movimento muscolare gastrointestinale) e di sostanze catalizzatrici come gli enzimi. Dopo il pasto, il calore viene aumentato nella zona digerente (plesso igneo o terzo Cakra) grazie all´accumulo di sangue ritirato dalle periferie e dalla superficie dermica. Il sangue è un mezzo per il trasporto del calore e con questa leggera "infiammazione" postprandiale il corpo riesce a "demolire" e a digerire meglio il cibo. Attraverso il sangue vengono ossigenati e nutriti i muscoli responsabili della peristalsi.
Per attivare bene la digestione, lo Yoga consiglia di tenere la narice destra aperta, che è infatti responsabile dell´attività più fisica del nostro essere; essa perciò stimola la secrezione dei succhi digestivi e l´aumento del calore corporeo. La narice destra dovrebbe rimanere aperta almeno per un´ora dopo i pasti principali.
Nell´Ananda Marga (associaz volontaria x lo sviluppo dell’essere umano) si consiglia di bere liquidi quando la narice sinistra (Ida) è aperta e di mangiare cibo solido quando è attiva la narice destra (Pingala).

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